Arrivederci Tarcisio
I giocatori simbolo di ere gloriose, poco a poco ci stanno, lasciando. E’ un periodo triste ma purtroppo irreversibile. Come disse Cozzamara nel film Johnny Stecchino di Benigni “Il tempo è il vero killer “.
È toccato – sempre in punta di piedi – come nel suo carattere schivo, riservato di friulano doc al mitico terzino dell’Inter e della Nazionale: Tarcisio Burgnich, dal cognome quasi sloveno-croato.
Il primo pensiero che ci viene in mente è che i due “terzinacci” dell’Inter mondiale, avevano entrambi per nome quello di un fiore: Giacinto per Facchetti (il mitico CIPE) e Tarcisio, appunto. Eppure entrambi ora sono con Armando Picchi, il regista dell’Inter mitica degli anni ’60.
Tutti noi interisti e tutti i veri sportivi ce li immaginiamo discutere delle loro cose, seguendo il loro modo di entrare in campo e riscaldarsi…magari ritrovandosi di fronte i loro altrettanto gloriosi avversai di quella finale contro il Real Madrid : Di Stéfano, Puskás, Gento.
Tarcisio Burgnich ha incarnato e continua ancor oggi ad incarnare i valori tipici dell’Inter quali: la riservatezza, l’umiltà, il rispetto dei ruoli e la lealtà.
In silenzio affrontava la spavalderia di avversari più smaliziati e nel silenzio giocava con la rudezza seria e non cattiva di chi zittiva la tracotanza dei famosi con la genuinità delle montagne friulane, difficilmente superabili.
Arrivederci Tarcisio “Roccia” friulana.